Gli “Eretici” in Moto

Del genere “Eroici in Moto”, la specie “ErOtici” era già ben nota sia alla Scienza che alla Buon Costume; ma decisamente il 2017 è l’anno di un’altra specie emergente e davvero stupefacente, quella degli “ErEtici in Moto”!

Mentre le nostre strade sono afflitte da una epidemia di endurone depresse, perchè i loro cavalieri non si decidono mai a portarle nel loro ambiente naturale, fra strade bianche, ghiaia e boschi, l’ErEtico in Moto guida una moto assolutamente stradale, spesso del tipo “cancello”, ma sotto il casco gli frulla un demonietto che lo stuzzica a lanciarsi nelle più improbabile imprese in offroad.

Pensavo a tal proposito di aver già visto il massimo dell’umanamente concepibile a fine aprile, quando alla partenza della “Emilia-Romagna Twin” si materializzò una special su base K100; realizzata con una bella combinazione di capacità tecnica e follia patologica da un simpatico biker veneto, finì per darci filo da torcere per tutto il tour!

Eroici in Moto all'ultimo tornante prima del Passo di Croce Arcana, fra la neve e il fangone

Eroici in Moto all’ultimo tornante prima del Passo di Croce Arcana, fra la neve e il fangone

E’ una sensazione davvero inedita quella di guidare in fuoristrada con il sibilo di un 4 cilindri a sogliola sul collo – una moto che a suo tempo tenni giusto il tempo per rendermi conto che riuscivo a malapena a tenerla dritta in autostrada!

Ma nei giorni scorsi, al ritorno dalla “Via della Sfoglia“, cercando con un paio di cari eroici amici un passo su cui inguaiarci fra la Garfagnana e l’Emilia, ne abbiamo trovato uno bello imbucato fra le pieghe della cartina, di cui nessuno fra i tanti cui chiedevamo lumi pareva avere informazioni precise – quale miglior invito ad andare a verificare in prima persona?!

SI, è vero, c’era un tratto non proprio breve segnato “in bianco”, ma sapete come sono i redattori di queste mappe: bastano due buchi e un po’ di brecciolina per spaventarli e -per stare dalla parte dei bottoni- segnarla come non asfaltata.

Ed è altrettanto evidente che la VFR d’epoca di Mauro non possa che definirsi, nel più favorevole dei casi, una sport-tourer; e per concludere, bando alle ipocrisie, Mauro è persona generosamente dotata da Madre Natura di tutte le qualità e i talenti, fuorchè decisamente una: l’altezza. Per dirla in breve, Mauro arriva a sfiorare il metro e cinquanta, e tocca con l’unghia del pollice nelle più favorevoli delle inclinazioni universali. Insomma, il tipico caso in cui occorre far conto su una buona dose di allegra pazzia, che all’esemplare non manca certo.

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Orbene quest’uomo, un po’ per necessità (si stava facendo buio, una retromarcia sarebbe stata oltre che ingloriosa anche piuttosto complicata) un po’ per virtù, si è eroicamente masticato una trentina di chilometri di una carrareccia con dei sassoni da paura, archiviando l’intera impresa con molti cancheri (non so quanti diretti a divinità varie, e quanti in particolare al sottoscritto) e una sola -pur dolorosa- planata, proprio al culmine dell’ascesa, più per distrazione che per altro.

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Insomma, al magico momento del bacio dell’asfalto, posso tranquillamente affermare che in un sol boccone l’eroico/eretico Mauro in sella alla sua VFR ha accumulato più fuoristrada di tante delle superenduro in versione rally che incrociamo sulle italiche strade!

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BUONA STRADA a tutti voi, Eroici, ErOtici e ErEtici!! 🙂